GiappoNews Aprile 2020

30/4/2020

App contro il COVID-19: si insegue il modello Singaporese

Il Ministro alle Tecnologie Naokazu Takemoto ha fatto sapere in conferenza stampa che anche in Giappone si inserirà l’utilizzo di App traccianti che avvertano del possibile contatto con il virus.
Saranno lanciate a Maggio, ha affermato, e seguiranno il modello Singaporese, per cui non ci sarà uno scambio di dati con terze parti a monitorare, bensì saranno i cellulari stessi che, comunicando tra di loro, avvertiranno il proprietario dell’esser venuto in contatto/prossimità di un altro possessore dell’App che sia poi risultato positivo al Virus.
Il tutto dovrebbe garantire privacy e anonimato, lasciando tuttavia molti argini di errore: l’App, infatti, per funzionare dovrebbe essere attiva su praticamente tutti i cellulari e i suddetti cellulari dovrebbero essere attivi sempre.
Si attendono nuovi sviluppi e maggiori spiegazioni a riguardo ma, a detta del Ministro, il Governo farà di tutto per supportare questo ulteriore strumento di lotta contro il contagio.

29/4/2020

I Governatori chiedono riapertura delle scuole a Settembre

Secondo i piani attuali la riapertura delle scuole sarebbe fissata per il 7 di Maggio quantomeno a Tokyo, tuttavia un gruppo di Governatori (di cui ancora non si conoscono i numeri), il cui portavoce è Yoshihiro Murai (Prefettura di Miyagi), sostengono che andrebbe rimandata quantomeno a Settembre.
Il Governatore ha pubblicamente annunciato di essere in procinto di presentare la sua proposta al Governo, affermando che non sarebbe equo che le scuole riaprano in tempi differenti nelle varie aree del Giappone, proponendo quindi una data unica per tutti.

28/4/2020

Ulteriore chiusura dei confini: il Giappone si isola

Lunedì il Primo Ministro Shinzo Abe ha annunciato che la già ampia lista di Paesi dai quali non verranno accettati visitatori si allarga, coinvolgendo oramai la quasi totalità del mondo: 87 Paesi.
È questa una delle misure che il Governo giapponese ha attuato per contrastare il contagio.
Questo che è stato chiamato “entry ban”, richiamando le misure di controllo ingressi di Trumpiana memoria, ha, in realtà, molte clausole che permettono comunque il rimpatrio per giapponesi all’estero e residenti con Permesso di Soggiorno di vari tipi.

27/4/2020

Elezioni a Shizuoka: confermato il Partito di Shinzo Abe

In tempo di crisi le critiche aumentano, spesso trascinandosi da emotività instabile e cavalcate da chi ci vede un’opportunità.
Il Governo Abe, a direzione Liberal Democratica, è, ovviamente, sotto stress: la sua gestione della crisi CoronaVirus, come verrà percepita dalla comunità?
A causa del decesso di uno dei rappresentanti della Prefettura di Shizuoka presso la Camera Bassa del Parlamento, Mochizuki Yoshio, si sono tenute delle elezioni speciali per colmare il vuoto e queste hanno confermato la preferenza del popolo per l’attuale partito leader, portando i voti a favore di Yoichi Fukazawa.

26/4/2020

L’Università ai tempi del COVID-19

Tra le più grandi paure, quando si intensificò questa che vien chiamata “seconda ondata di contagi”, fu proprio che un eventuale lockdown (comunque costituzionalmente impossibile in Giappone) potesse espandere il contagio, decentralizzandolo da una Tokyo ricca di strutture alle periferie e campagne, di certo non adeguatamente attrezzate.
Uno dei settori guardato con maggiore preoccupazione fu quello degli studenti universitari: spesso lontano da casa, con svariate spese (tra cui l’Università che, quando non se ne  sceglie una pubblica, spesso è decisamente costosa) e solo piccoli lavoretti part-time per mantenersi... lavoretti che un lockdown avrebbe distrutto, spingendoli a tornare alle proprie famiglie portando con sé il contagio.
Oggi che, lentamente, un auto-lockdown sta prendendo piede, infatti, le Università corrono ai ripari, organizzando classi online e varie proposte economiche per venire incontro agli studenti e spingerli a rimanere nelle città dove si trovano.

25/4/2020

Pachinko alla pubblica berlina mentre i numeri calano

Il Governatore di Osaka Hirofumi Yoshimura ha fatto i nomi: pubblicamente, sei grossi Pachinko (sale giochi copertura per gioco d’azzardo) che si sono rifiutati di chiudere temporaneamente.
Assieme ad altre attività illegali, legati alla prostituzione, i Pachinko rimangono uno dei luoghi di maggior supporto alla diffusione del virus.
Fortunatamente, però, sembra che il popolo giapponese abbia iniziato a rispondere con serietà all’appello del Governo: il prof. Hiroshi Nishiura ha, difatti, portato dati rassicuranti su un rallentamento efficace dei contagi.

24/4/2020

Pachinko e Supermercati

Continua la lotta al COVID-19.
Nonostante l’impennata appare iniziare una curva che mostra un diminuire dei casi, soprattutto la capitale non accenna una vera discesa.
Da un lato quindi si pone la Governatrice, che ha richiesto si cittadini il diminuire l’affluenza nei supermercati (la richiesta è di un massimo di tre volte la settimana), dall’altro le attività ricreative che non paiono voler accennare un arresto, soprattutto i pachinko.
Questi ultimi sono delle sale giochi dove, tramite macchinette, sarebbe possibile vincere piccoli premi ma che, nella realtà dei fatti, sono coperture per un diffuso gioco d’azzardo, già causa di svariati problemi sia sociali che psicologici e sanitari di per sé.
Ad oggi, assieme ad altre attività illegali, quali i centri massaggi copertura per prostituzione, segnano un focus di contagio ancora fin troppo attivo.

23/4/2020

Critiche sulle “Abenomask”: il PM risponde

Con il Paese in Stato di Emergenza, un lockdown impossibile (non solo costituzionalmente) e le strutture sanitarie sempre più vicine all’esser sature, il Governo ha e sta continuando a promuovere iniziative di vario tipo.
Quella che indubbiamente è stata presa di mira riguarda un intervento governativo atto ad aiutare chi non riuscisse a reperire mascherine: un pacchetto inviato a tutte le residenze contenente due mascherine riutilizzabili.
In una recente conferenza stampa, un giornalista ha portato la critica di persona solo per sentirsi rispondere che, sebbene sia un provvedimento ovviamente minimo ma di supporto in caso di emergenza, rimane pur sempre un intervento gratuito (anche se costoso) del Governo per i cittadini riportando all’attenzione che la testata giornalistica che ha presentato la critica ha appena iniziato un online selling di mascherine.

22/4/2020

Rallenta il contagio ma si prolunga il divieto di Soggiorno

Sembra essersi interrotta la terribile spirale in ascesa di contagi in Giappone: nonostante i numeri rimangano ancora da osservare attentamente, con 355 nuovi casi (mantengono il triste primato le città di Tokyo e Osaka, preoccupante impennata in Hokkaido) e 18 i decessi, la curva sembra essersi prima stabilizzata e ora mostra una leggera discesa.
Intanto il Ministero degli Esteri ha annunciato che verrà prolungato il periodo di diniego di Permessi di Soggiorno: fino alla fine di Maggio non verranno rilasciati nuovi e non saranno considerati validi quelli rilasciati precedentemente ma mai attivati nel Paese.


21/4/2020

CoronaVirus: alti e bassi

Purtroppo un nuovo triste record è stato raggiunto in questo contagio: 27 decessi per COVID-19 sono stati registrati in data odierna.
Il totale confermato, al momento, è di 263.
Il numero dei nuovi contagiati a Tokyo si mantiene alto ma stabile, circa un centinaio al giorno (contro il picco di 181 raggiunto la settimana scorsa) e l’intero Giappone registra 330 casi giornalieri (contro un picco di 700 del 11 Aprile).


20/4/2020

Oltre 200.000 stanze di Hotel per sopperire alla mancanza di posti letto negli ospedali

Serviranno sia ad ospitare tutti coloro che mostrino sintomi tali da non aver bisogno dei macchinari, sia per la degenza in isolamento: più di 210.000 stanze di Hotel.
Intanto aziende si muovo per creare ventilatori, altre per le mascherine.
E ieri, per la prima volta da tempo, il numero dei nuovi contagi a Tokyo abbassa l’asticella: 107 (il giorno precedente eran stati 181).

19/4/2020

COVID-19: aumentano i contagi ma non bastano i letti

I casi hanno superato i 10.000 in Giappone, con solo la capitale, Tokyo, a +180 nella giornata di sabato.
Tuttavia, secondo gli osservatori, Tokyo e Osaka, le due città più colpite dal contagio, non avrebbero che un 20% di posti letto in isolamento per trattare i casi da CoronaVirus.
Saitama gode di una percentuale leggermente superiore, ovvero un 30%, e sta resistendo grazie a circa 200 pazienti in quarantena pressa la propria abitazione.


18/4/2020

Ancora troppi lavoratori negli uffici

Durante la dichiarazione di Stato di Emergenza, prima parziale, in seguito nazionale, è stato esplicitamente chiesto di raggiungere un risultato: abbassare del 70% il volume dei contatti.
Se nella vita privata, questa richiesta sembra esser stata ascoltata in maniera alquanto parziale, con, da un lato, molte famiglie che si sono adeguate ma altrettanti singoli che ancora frequentano locali a luci rosse e affini, nel lavoro la situazione sembra dirigersi con maggiore serietà ma terribile lentezza.
Numeri timidi come un 16% iniziale, cresciuto troppo lentamente fino al 31%, tuttavia localizzato quasi esclusivamente nella zona di Tokyo, sta ora muovendosi verso un 47%. 

17/4/2020

Giappone: Stato di Emergenza Nazionale

In una riunione speciale presso l’Ufficio del Primo Ministro, che ha visto come partecipanti sia vari membri del Governo che rappresentanti dalla task force creata ad hoc per combattere il contagio del COVID-19, il Primo Ministro Shinzo Abe ha ascoltato le varie richieste e consigli, annunciando l’ingresso del Paese intero in Stato di Emergenza.
Non essendo costituzionalmente possibile istituire una quarantena (oltre che sconsigliata dagli esperti, vista l’attuale situazione in cui i contagi sono per lo più localizzati, anche se in crescita), il Governo sta ancora vagliando ed istituendo varie formule nella speranza che questo indirizzi cittadini ad autoisolarsi e i business a diminuire al minimo le imposizioni lavorative.
A tal fine, inoltre, verrà istituito un supporto economico a tutti i cittadini regolari che dovrebbe corrispondere a circa 1000€ cadauno.

16/4/2020

Appello degli esperti: più attenzione o si rischia grosso

Il Governo ha creato una vera e propria task force di esperti, sia in campo sanitario ma anche sociale ed economico, per combattere la Pandemia e, nella serata di ieri, questo gruppo di esperti si è pronunciato:
Il Giappone ha avuto una prima ondata molto soft, ma ora ci troviamo di fronte ad una seconda ondata che ha già dilagato con numeri preoccupanti in alcuni punti.
Se le zone maggiormente colpite non si muoveranno subito per limitare i contatti umani fino ad almeno un ribasso del 80%, le cose non potranno che peggiorare.
Nel più terribile degli scenari, è stato detto, si potrà arrivare anche a 420.000 decessi.
Un caso limite, appunto, dichiaratamente “the worst scenario”, ma che dovrebbe imprimersi bene nelle menti della popolazione per spingerla alle dovute contromisure.
Proprio poche ore prima, invece, una manifestazione (un piccolo corteo di una manciata di persone) aveva sfilato per le vie di Shibuya chiedendo maggior supporto economico da parte del Governo: un corteo durante lo Stato di Emergenza, durante un periodo in cui è stato chiesto alla popolazione tutta di rimanere in casa e che poteva esser fatto indubbiamente con mezzi migliori, quali i meeting in rete.


15/4/2020

Il CoronaVirus si sparge: gli effetti sulla politica

Ad una settimana dalla partenza dello Stato di Emergenza in varie Prefetture del Giappone, il numero dei contagiati ha subito un’impennata, continuando la sua ascesa nei grandi centri e spostandosi anche nei sobborghi.
Questo si è tramutato in un malcontento verso il Governo che ha subito una forte discesa in termini di consensi.
Una forte fetta di lavoratori giapponesi si è trovata impreparata dinnanzi alla necessità di attuare TeleWorking, o lavoro da casa in termini nostrani, a causa dell’arretratezza dei sistemi utilizzati nelle aziende: questi la maggioranza degli scontenti che chiedono a gran voce al Primo Ministro Shinzo Abe una maggior tutela sotto il punto di vista dei salari quanto della salute.

14/4/2020

CoronaVirus: i contagi si decentralizzano

Effetto già preventivato di quello che vien spesso definito come “soft lockdown” in quel di Tokyo: quartieri come Shibuya, Ginza e Akihabara diventano deserto mentre cresce l’attività nei centri residenziali.
Sebbene si sia registrata una leggera curvatura verso il basso di contagi in Tokyo, inteso come “centro”, i grafici mostrano una preoccupante è improvvisa impennata nelle periferie e nei sobborghi.

13/4/2020

COVID-19: ascese e discese

Il Giappone sta affrontando una, oramai ufficiale, seconda ondata di contagi.
Con 7 Prefetture in Stato di Emergenza e altre 2 Prefetture che lo richiedono, anche l’Hokkaido ritorna (poiché era stata la prima area ad entrare in Stato di Emergenza per poi uscirne).
Intanto a Tokyo, grazie ad una continua campagna di informazione e richiesta (ricordiamo sempre che la Costituzione giapponese impedisce al Governo ogni forma di coercizione sul cittadino, rendendo quindi impossibili sia una quarantena che eventuali sanzioni per chi uscisse dalla propria abitazione), l’asticella mostra per la prima volta dall’inizio di questa seconda esplosione, la volontà discendente, segnando 166 nuovi casi di contagio (attestati) contro una media che si avvicinava pericolosamente oramai ai 200.

12/4/2020

Business ai tempi del COVID-19

Mentre i vari Governatori, in coro col Governo tutto, chiedono alla popolazione di ridurre del 80% i contatti sociali, imponendo quindi un grosso freno a svariate attività e quindi impedendo numerose forme di business (immediato il supporto economico da parte dello Stato), un prodotto, meno menzionato di mascherine e carta igienica, sta andando allo stesso modo a ruba: Omamori.
I Templi Buddhisti e i Santuari Shintoisti, soprattutto quelli che hanno un qualsivoglia di legame con la cura delle malattie, hanno registrato numerosi sold out.
Un esempio è il Tempio Buddhista Chofukujuji in Chiba: la sua immaginina di Tsuno Daishi (trasformazione demoniaca che il Monaco Ryogen effettuò per combattere uno Yakubyo-Gami, un Kami, spirito-divinità Shintoista, che sparge epidemie), del valore di 1.000¥, è andata letteralmente a ruba.

11/4/2020

Kyoto e Nagoya richiedono Stato di Emergenza

Il Governatore della Prefettura di Kyoto, Takatoshi Nishiwaki, ha informato i cittadini riguardo la sua ferma intenzione di richiedere al Governo centrale l’inclusione della Prefettura di Kyoto tra quelle in Stato di Emergenza.
Con poco più di 160 casi confermati e 1 decesso, Kyoto si posizione comunque in una triste classifica, e la vicinanza con le Prefetture di Osaka e Hyogo, entrambe in Stato di Emergenza, unito all’esser il fulcro del turismo giapponese, fa temere una più che possibile perdita di controllo.
Della stessa opinione i Governatori della Prefettura di Aichi (che ospita, tra l’altro, la città di Nagoya nonché il cuore della Toyota) e di Gifu.

10/4/2020

Tokyo, il giorno dopo

La capitale giapponese, ma come tante altre città, quasi tutte le più popolose, del Giappone, ha un infinito numero di occhi addosso: telecamere.
Grazie a questi sistemi di sorveglianza, difatti, è possibile monitorare gran parte della città ed è ciò che è stato fatto all’indomani delle dichiarazioni di Stato di Emergenza operate dal Primo Ministro Shinzo Abe e alle richieste congiunte del P.M. e della Governatrice di Tokyo Yuriko Koike: per sconfiggere il contagio, bisogna ridurre del 80% le attività sociali.
Il risultato, secondo i dati ottenuti grazie a questa miriade di occhi cibernetici, è una diminuzione media del 60%.
Non bene invece sembra esser andata in altre città: Fukuoka solo 37% e Osaka 34%.
Nagoya, pur non essendo in Stato di Emergenza, ha registrato 24%.

9/4/2020

Preoccupazione e contagi fuori Tokyo

Uno dei principali timori del lockdown, i cui effetti si erano già manifestati altrove nel mondo, era l’effetto fuga: cittadini che, non volendosi ritrovare bloccati in un dato posto per tempo imprecisato, si spostano in un altro luogo, portando con sé il contagio.
La Prefettura di Yamanashi, confinante con quelle di Kanagawa e Saitama (entrambe sotto Stato di Emergenza), nonché naturale proseguito della campagna di Tokyo (in Stato di Emergenza) ha, infatti, registrato un’impennata di visita subito dopo l’annuncio della stampa della volontà del Governo di dichiarare lo Stato di Emergenza.
Preoccupati i cittadini locali, e preoccupato il Governatore Kotaro Nagasaki che ha intrapreso misure per la salvaguardia locale, tra cui la chiusura di varie attività che potessero attrarre questi nuovi arrivati.
Altre Prefetture registrano la stessa preoccupazione ed, in generale, il Giappone rimane in preoccupata attesa per vedere i risultati di questo Stato di Emergenza dopo i tempi di incubazione.

8/4/2020

Dichiarato lo Stato di Emergenza in 7 Prefetture

Durante una conferenza stampa, il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ha dichiarato lo Stato di Emergenza in 7 Prefetture: Tokyo, Osaka, Saitama, Chiba, Kanagawa, Hyogo e Fukuoka.
Questo conferisce ai Governatori poteri maggiori e maggiore velocità nel mettere in atto azioni per combattere il COVID-19, tuttavia non si tratta di lockdown.
Le parole del Primo Ministro sono state indirizzate a tutti coloro che risiedono in Giappone attraverso due richieste: la prima, basilare per superare questa crisi (la più grave dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’ha definita), è la cooperazione del Popolo intero, cooperazione che si concretizza nel ridurre del 70-80% i propri rapporti sociali, così da rallentare abbastanza il contagio tanto da contenerlo.
La seconda richiesta, sottolineata dal Capo Segretario di Gabinetto Yoshihide Suga, riguarda anch’essa la popolazione e una migliore sopportazione per lo Stato di Emergenza: si tratta di evitare le FakeNews.
Affidarsi solo agli organi di comunicazione ufficiale del Paese, in modo tale da prevenire panico senza motivo che porta a scene come supermercati svuotati a seguito di un pessimo Pesce d’Aprile.

7/4/2020

18 Dottori in tirocinio risultati positivi al COVID-19

Tokyo.
Nonostante le accorate e ripetute richieste della Governatrice Yuriko Koike, le abitudini, quelle più radicate nella cultura giapponese, come la cena con i colleghi, hanno colpito ancora: oltre 40 medici in tirocinio, per fortificare lo spirito di squadra, hanno imbastito una cena di gruppo.
Come risultato, tra questi, già 18 risultano positivi al COVID-19. 

6/4/2020

Nuovo picco di contagi: epicentro in Tokyo

I numeri crescono, con Tokyo in questa triste vetta: mentre il Giappone raggiunge i 3000 casi, solo nell’area di Tokyo se ne registrano 1000.
Anche i deceduti, purtroppo, raggiungono i 100.
Più di 100 nuovo contagi solo nella giornata di Domenica nell’area di Tokyo.

5/4/2020

Pressione sulla sanità: aumentare staff e attrezzatura

Mentre aumentano il numeri del contagio (raggiungendo i 3.000 e superando gli 80 decessi) del COVID-19, una riunione speciale del Governo si è focalizzata interamente sul supporto alla struttura sanitaria, come aumentare i respiratori e gli altri macchinari inerenti le cure più intensive.

4/4/2020

Nuove indicazioni dalla Farnesina

Il Governo Giapponese adotta nuove misure di sicurezza riguardanti gli spostamenti, compresi quelli verso e dall’estero.
Con effetto immediato, riporta, non sarà permesso agli stranieri provenienti da una certa lista di Paesi (Italia inclusa) accedere, tranne per coloro che non dispongano di determinati Permessi di Soggiorno (come ad esempio quello familiare o matrimoniale).
Sarà possibile, ovviamente, per gli stranieri su suolo giapponese lasciare il Paese (divenendo poi oggetto delle leggi del Paese in cui si recheranno), tuttavia non gli sarà più possibile rientrare fino alla fine di questa condizione speciale.

Unica fonte da consultare, ora come sempre, il sito della Farnesina:

http://www.viaggiaresicuri.it/country/JPN


3/4/2020

Il Giappone sul filo del rasoio: CoronaVirus vs Abe

Il Primo Ministro Shinzo Abe ha affermato pubblicamente ed ufficialmente che non ci sarà ancora lockdown: i numeri, i grafici, la diffusione del virus è ancora in fase di aumento (per la seconda volta, in Giappone) ma ancora non si è arrivati ad una fase critica che imponga misure restrittive imposte dal Governo.
Da un lato, con il proprio auto-controllo e misure igieniche preventive, afferma il Primo Ministro, si potrà contenere il contagio mentre allo stesso tempo si contribuirà al sostenere la Sanità, affinché possa occuparsi dei casi più gravi, e l’Economia, sia nel presente che per il futuro prossimo post-pandemia.

2/4/2020

Spedizioni internazionali aeree delle JP interrotte

La Japan Post (JP), ovvero le Poste Giapponesi, hanno annunciato la chiusura temporanea del loro servizio di spedizioni (e ricezione) tramite via aerea verso svariati Paesi (oltre 150).
La motivazione: il blocco dei voli verso tali Paesi.
Continueranno le spedizioni (e ricezione) via terra e mare, quotidiane nazionali ed internazionali come anche quelle offerte da vari servizi privati (alcuni dei quali assicurano ancora anche il servizio airmail).

1/4/2020

Condanna del Governo: fermare le FakeNews sul lockdown

Se già da mesi campagne di disinformazione attiva saturavano i social network, e, talvolta, perfino alcuni tabloid, spesso cercando complotti tra le oramai rimandate Olimpiadi e i numeri forniti dal Governo giapponese a riguardo contagiati e deceduti a causa e concausa CoronaVirus COVID-19, la già vispa creatività riguardo le FakeNews legate alla possibilità di una quarantena, o lockdown, come vien chiamata in Giappone, questa volta preoccupa il Governo: non si tratta più di semplici “bufale”, ma di informazioni false che, una volta circolate e credute per vere, spesso a causa del supporto maldestro anche di professionisti, possono portare la situazione a degenerare e sfociare in veri e propri disagi, se non pericoli, per i cittadini.
Viene quindi smentita con forza la notizia falsa circolata ultimamente riguardo un documento che riporterebbe un lockdown pianificato per il 1 o 2 Aprile: non ci sono documenti reali a riguardo poiché non ci sono ancora decisioni in merito.
Il Giappone non è nuovo a questo tipo di sciacallaggio, e il Segretario Capo di Gabinetto Yoshihide Suga ci ricorda come nei momenti più difficili, come nel caso di altri eventi terribili in passato, la fabbrica delle FakeNews abbia lavorato sodo: a seguito di terremoti, disastri naturali e non, ad esempio per lungo tempo a seguito dell’incidente di Fukushima.