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Perché i giapponesi tengono la sinistra?

Un Paese che non abbandona le tradizione ma che vive il Passato ancora nella modernità del Presente: Samurai, automobili, scotennamenti e... va beh, leggiti questo articolo e rimarrai stupito (senza bisogno di effetti speciali inventati)!

 

 

 

 

Avrai sentito sicuramente parlare dei Samurai.

Questa casta guerriera di distingueva, tra le altre cose, grazie alla Katana: la spada giapponese, accompagnata dal wakizashi, sua sorella minore, costituiva il daisho, che veniva portato infilato nell’obi, la cintura, sul fianco sinistro.

La Katana, oltre ad essere un simbolo di status, era anche un oggetto molto importante, e non solo come arma, ma proprio come collegamento con la propria famiglia e, tramite essa, il Clan: essa racchiudeva ed incanalava lo spirito dei sacri antenati.

Messe così le cose non c’è da meravigliarsi se il Samurai non gradisse che le si mancasse si rispetto o là si rovinasse: anche il solo urtarla per errore era una grave mancanza di rispetto che, fin troppo spesso, finiva per dover esser lavata nel sangue.

Così, onde evitare situazioni spiacevoli, i Samurai iniziarono a camminare tenendo la sinistra, di modo che la spada fosse protetta... e così ancora oggi viene naturale per i giapponesi tenere la sinistra, tanto che perfino la guida delle vetture è a sinistra, così come invertita, rispetto a noi italiani, è la posizione del guidatore all’interno delle vetture.

 

Solo una città, in Giappone, non tiene conto della “regola della sinistra” (solo per i pedoni, ovviamente: le automobili circolano come nel resto del Paese... per quanto in questa città mi potrei aspettare di tutto!) ed è Osaka!

Gli osakesi affermano che è per il tratto internazionale della città, il suo essere moderna e di mentalità aperta... cittadini di altre città spesso deridono questa “diversità” dicendo che a Osaka non c’erano Samurai (e, in effetti, non era certo la casta più presente...).

 

In realtà c’è un’altra città in cui questa “regola” a volte vien seguita, a volte no: a Tokyo, nella metropolitana o nelle stazioni ferroviarie e altri luoghi pubblici a volte vien chiesto di tenere la sinistra, a volte la destra... ma Tokyo non è il Giappone per cui in realtà non c’è da stupirsi.


Mi capita spesso di leggere/ascoltare il saputello di giornata, quello che ha ottenuto la conoscenza infusa dai Cieli e del Giappone e dei giapponesi sa tutto.

A volte in bene, a volte in male, sapendo tutto e avendo capito tutto, ottiene il diritto divino di poter criticare, dileggiare, offendere o comunque mostrare (a modo suo) un Paese.

 

Lascio anche io una corona di alloro in dono a tanta sapienza, per me, invece, mi accontento di poter continuare a vivere con i giapponesi, in Giappone, e poter guardare, vivere e condividere nella società, senza ergermi a giudice di niente e, soprattutto, senza mai sentire la profonda arroganza nel criticare qualcosa semplicemente perché diversa dalla mia cultura natia e quindi “sbagliata di base”.