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Antico e moderno: musica giapponese che fonde il passato col rock

Devo ammetterlo: nonostante nel mio periodo adolescenziale fossi molto appassionato di musica rock e metal occidentale, ne presi molto presto le distanze. Non perchè, come alcuni fanno, avessi alcuna critica sul valore di questo genere di musica, ma per quel che, col tempo, stava diventando... e oggi, prestando ogni tanto l'orecchio, mi rendo conto che le cose sono solo peggiorate.

La musica rock, e il suo estremo (il metal), erano nate come una forte palla di cannone, lanciata a tutta velocità per sfondare il muro dei luoghi comuni, delle etichette, del pensiero limitato ed inscatolato: il look provocatorio, le parole taglienti, la musica aggressiva.

Col tempo, però, notai che sia le band ma soprattutto i fans, non erano più i carismatici leader di un movimento rivoluzionario, ma era diventato tutto altrettanto schematico ed inscatolato: cambiava solo il colore della scatola.

L'emozione era svanita, magari il suono sarà anche migliorato, gli strumenti più moderni permettono momenti mozzafiato, e la facilità con cui chiunque ora possa registrare un proprio CD hanno, di fatto, saturato questo genere con una mareata di vere e proprie boy-band che ricordano solo per il look (e, a volte, neppure quello) i gloriosi anni del rock.

Questo mi ha permesso di avvicinarmi ad altri generi musicali, incuriosito e con un senso di vuoto: la musica classica, la musica tradizionale e anche la musica orientale, compresa quella moderna.

È così che ho scoperto il JRock, una parola che indica strutturalmente un rock con uno stile tipicamente giapponese. Ma il Giappone è comunque il Paese degli Idol (non che in Italia o altrove non sia così, in realtà... cambia solo il nome, o spesso vien evitato di dire, ma strutturalmente uscire da un programma come X-Factor non fa un artista destinato a divenire un pilastro della musica, ma, appunto, un Idol) e anche la musica JRock ha i suoi alti e bassi.

Tuttavia, in Giappone, ho trovato qualcosa che ancora rende la musica di questo genere viva e pulsante...

 

 

La mia band preferita, al momento, si chiama Wagakki Bando.

La parola stessa 和楽器 (wagakki, strumenti musicali tradizionali giapponesi) fa capire che è un gruppo piuttosto singolare, e difatti le canzoni sono un favoloso mix di antico e moderno, tradizionale e rock. 

Esordendo nel 2013 (l'anno in cui mi son trasferito in Giappone) è stata praticamente subito accolta con grandi apprezzamenti dai giapponesi e, in breve, ha iniziato a farsi conoscere anche all'estero, tanto da aver tenuto concerti oramai in tutti i continenti ed esser stati invitati perfino al Japan Expo a Parigi.

Hanno all'attivo solamente due album (oltre a qualche CD e DVD di eventi dal vivo e una manciata di singoli, tra cui quelli che comprendono alcune sigle di un Anime molto bello, 双星の陰陽師 (Sousei no Onmyouji, le Stelle Gemelle Esorciste), a differenza della maggior parte delle band, che pubblicano un numero esoso di singoli senza ritengo) ma sperare di poter comprare un biglietto di un loro concerto (per altro il costo si aggira in genere intorno alle 6500 yen) è davvero giusto un sogno, almeno qui in Giappone.

L'unica possibilità consiste nell'iscriversi nell'affollatissimo fanclub (cosa che costa annualmente) e comunque tenersi pronti col mouse in mano, perchè nel momento incui vien dato il via alla prevendita esclusiva per i membri del fanclub, i biglietti andranno esauriti in pochi minuti.

 

Ciononostante io, senza neppure esser iscritto al fanclub (anche se, sinceramente, ci sto pensando su... mi fa sentire un po' un teeneger sovreccitato, ma alcune esclusive son davvero interessanti), son riuscito a recuperare, grazie ad agganci conosciuti sul posto di lavoro, ben due biglietti per il concerto di Luglio a Osaka!

 

La Wagakki Bando è formata dai seguenti membri (tra l'altro con una carriera di studi della musica e del proprio strumento da far paura...):

鈴華ゆう子 (Suzuhana Yuuko), bravissima, potente, una voce davvero carica di emozione e passione, nonchè carismatica ma allo stesso tempo "terrena";

蜷川べに (Ninagawa Beni), l'altra donna del gruppo, che suona lo Tsugaru Shamisen, la chitarra tradizionale giapponese, nella versione di Kyoto;

いぶくろ聖志 (Ibukuro Kiyoshi), al Koto, che è un mix tra un pianoforte (per la posizione) e uno strumento a corde, sempre tradizionale giapponese;

神永大輔 (Kaminaga Daisuke)allo Shakuachi, un flauto tradizionale giapponese; 

黒流 (Kurona), ai Wadaiko, ovvero i potenti tamburi tradizionali giapponesi;

町屋 (Machiya), alla chitarra elettrica;

亜沙 (Asa), al basso elettrico;

山葵 (Wasabi), che non ha a che fare col famoso wasabi piccante ma che si occupa della batteria.

 

Le loro canzoni, come i loro costumi e lo stile vocale della cantante, riprendono stili tradizionali giapponesi, oggi per nulla dimenticati dai giovani che, anzi, soprattutto negli ambienti universitari ne stanno rispolverando le pratiche per ridar loro nuova vita, mescolando il tutto con ritmi e velocità proprie del JRock. L'insieme è qualcosa di stupendo da ascoltare e meraviglioso da guardare, una porta d'ingresso ad un affascinante cultura musicale dell'antico Giappone ma con la potenza della musica dei giorni d'oggi e senza quel velo di puro prodotto commerciale che oramai copre moltissima della musica che ci circonda.

 

Un mio personale consiglio: cercali su YouTube e se non sei pratico/a di kanji e scrittura giapponese, basta digitare "wagakki band" e, magari, "Valkyrie"... non è la migliore delle loro canzoni, a mio avviso, ma è la piu facile da scrivere e poi da lì potrai rimbalzare tra i video suggeriti. 

Ma visto che questo gruppo è favoloso anche da guardare, oltre che da ascoltare, aspetta a farlo... prima finisci di leggere questo articolo!

 

 

E così, mentre guardavo video dei Wagakki Bando su YouTube, proprio tra i video suggeriti, ne balza uno che mi incuriosisce più per il nome che altro: 陰陽座 (Onmyouza)... 

 

Io una grande passione per lo studio dell' 陰陽道 (Onmyoudou). È un'antica pratica giapponese che mescola in sé astrologia, medicina naturale ed esoterismo. L'陰陽師 (Onmyouji... si, lo stesso che prima ho menzionato nel titolo dell'Anime) è il praticante di tale arte e a Kyoto è vissuto il più grande di tutti i tempi, 安倍晴明 (Abe no Seimei), a cui è dedicato un bellissimo ma praticamente sconosciuto ai turisti Santuario Shintoista in cui vado spesso, edificato proprio sul luogo ove sorgeva la sua abitazione.

 

Questa band è molto simile alla Wagakki Bando, sebbene non abbia in sé componenti che suonino strumenti tradizionali. La costumistica riprende molto quella della religione Shintoista e sono davvero molto bravi.

Conto di vedere a Marzo un loro concerto, in quel di Osaka, poichè i membri (il cui fulcro è la coppia sposata formata dalla cantante e dal bassista, che poi è anche la seconda voce... non mi entusiasma particolarmente come voce, ma non posso non riconoscere che è dotato) sono appunto persone comuni che vivono e lavorano a Osaka.

Vale davvero la pena di ascoltarli.

La band ha esordito nel 1999 e, nella buona tradizione metal che vuole le band sfornare album su album senza fine, al momento ha all'attivo una discografia a dir poco sconfinata.

I membri attuali sono:

黒猫 (Kuroneko), la cantante del gruppo;

瞬火 (Matatabi), il bassista e seconda voce, nonchè scrittore delle varie canzoni e marito di Kuroneko;

招鬼 (Maneki), chitarrista;

狩姦 (Karukan), chitarrista.

Si avvalgono quindi di tastiere e batteria "non membri" ufficialmente della band (ma che, più o meno, son sempre quelli, ovvero Dobashi Makoto alla batteria e Abe Masahiro alle tastiere).

Vengono definiti "folk metal" o, a volte, "folk japametal" (il "japametal" altro non è che del comunissimo metal, ma visto che è "made in japan" e visto che nella musica pare ci sia un grande feticismo per etichettare il più dettagliatamente possibile ogni cosa possibile, è nato questo termine inutile)... io preferisco semplicemente dire che, per me, son molto bravi.

 

 

Rimanendo sul genere potreste voler ascoltare i 己龍 (Kiryu) che incentrano le loro canzoni su un misto di sonorità JRock (più vicino al genere visual, che prende spunto da un pittoresco quanto inesistente barocco francese) miste a suoni che fanno pensare al giappone antico (ma non necessariamente realmente facenti parte della tradizione), su tematiche per lo più tipiche del classico horror giapponese... molto interessanti e scenografici!

 

Ma la parte che più mi piace della musica in Giappone è la passione.

Tieni presente che qui in Giappone, oramai al contrario del resto del mondo, la gente continua a comprare i CD musicali (no, non si lamenta troppo del prezzo che è salito... se vuole una canzone se la compra e non si sente per questo autorizzata a rubarla, scaricandola illegalmente, alla faccia di tutti quelli che con la vendita della musica ci vivono... anzi, ci vivevano) e difatti i negozi sono tanti, ampli e ben forniti: piani su piani di musica di ogni genere, da ogni parte del mondo (una volta ho anche trovato anche un CD di Nilla Pizzi!) e di ogni genere.

Con una cultura simile e una passione e rispetto ancora ben saldi, anche le band amatoriali non potevano che essere numerose e molto attive: nei locali che ospitano eventi dal vivo non passa settimana senza almeno uno o due concerti, alcuni dei quali, per ottimizzare le spese, ospitano numerosi artisti, a volte anche di generi diversi (una volta ho beccato: una band metal, un duo che faceva anison, ovvero musiche degli Anime, una idol vestita da gattina rosa e quindi un cantautore di musica leggera giapponese!) a prezzi irrisori (praticamente il costo di una birra bevuta in un qualsiasi pub il sabato sera).

Se devo esser sincero preferisco un miliardo di volte questo genere di ambiente a quello dei cosiddetti "professionisti", le band note o rinomate, di quale che sia nazionalità o genere, perchè a questi concerti vedo ancora la passione, la voglia di lottare e di farsi sentire.

Nelle loro canzoni, che forse non saranno tecnicamente eccelse, ma di sicuro sono frutto delle loro mani e non di abili tecnici del suono (per non dire "gente al computer"), si sente tutta la loro energia ed emozione: la stessa emozione che provavo io, da adolescente (non che ora sia proprio l'immagine dell'adulto...), e che mi aveva fatto tanto amare la musica Rock.

Tra queste band ne puoi trovare una su YouTube: 奏楽忍者隊HANZO (Sougakuninjatai Hanzo).

I membri (in particolare il chitarrista e la bassista) sono amici miei e sono davvero bravi, per cui te li consiglio. La loro musica è un metal abbastanza classico con tematiche appunto relative ai Ninja e molto apprezzata è la loro cover di "No Music No Life" sotto forma di "No Ninja No Life".

 

Tutto questo per parlare di una mia passione, passione che credevo morta ma che in Giappone è rifiorita. La bellezza di poter passeggiare nei negozi di CD, perdersi tra alti scaffali colmi di musica, ascoltare qualche CD demo, lasciarsi sorprendere da qualcosa di nuovo in un mondo che oramai ha inflazionato le classiche sette note.

E poi uscire, per trovare, nella piazza antistante la stazione o vicino a qualche grande centro commerciale, musicisti che vogliono farsi conoscere e che si esibiscono senza chiedere nulla, se non di essere ascoltati.

Tutto questo per dire che la musica non è morta.

E per vantarmi di aver ottenuti i biglietti per il concerto di Wagakki Bando, ovviamente.