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Tokyo, Kyoto e Osaka: differenze e stili

Sentendo la parola "Giappone" nella nostra mente appaiono le immagini di samurai, robottoni, donne in kimono e grigi omini in giacca e cravatta stipati in un vagone della metropolitana... il che di per sé dovrebbe farci pensare: un luogo capace allo stesso tempo di esser simbolo di antico e moderno.

Allo stesso modo parlando di Giappone la prima città che ci viene in mente è Tokyo. E' naturale, in quanto famosa capitale, ma questo porta a compiere, in chi visita o prospetta una lunga permanenza, alcuni errori che possono compromettere la qualità dell'esperienza di scoprire un paese misterioso, magnifico ed affascinante qual'è il Giappone.

Perché?

Analizziamo assieme tre famose città del Giappone e lo vedremo assieme.

 

Tokyo

 


Tokyo è una metropoli, ricca di vita, divertimenti, luoghi per shopping e gente. Soprattutto gente. Forse anche troppa...

Al momento attuale Tokyo si è espansa così tanto da essersi letteralmente fusa con Yokohama, altra grande cittá del Giappone con caratteristiche molto simili.

Camminare per le vie di Tokyo può essere un'esperienza ai limiti del reale: sommersi da un mare di gente, tra cui molti stranieri, ci si sente confusi ma allo stesso tempo al centro dell'universo. Si possono incontrare ogni giorno un milione di vite, alcune strane, altre interessanti, alcune ci faran sorridere mentre altre potrebbero shockarci.

Perché è vero che il Giappone è un paese sicuro e tranquillo, ma va da se che per la legge dei grandi numeri se su mille persone c'è un ladro, beh su un milione di incontri quotidiani mille dovrebbero essere negativi... fortunatamente ci troviamo in Giappone, per cui perfino il delinquente è spesso innocuo, ma di racconti di borsette e portafogli rubati, specie a turisti, non se ne è immuni.

Girare di notte per locali a Roppongi può esser divertente, risvegliarsi senza passaporto no.

I giapponesi affermano che quasi sempre questi crimini vengon perpetrati da stranieri, ma io non ne son del tutto certo. Non tutti almeno.

In ogni caso, di tutti gli italiani venuti (o residenti) in Giappone, gli unici da cui ho sentito lamentarsi per un furto è sempre stato da chi si trovava a Tokyo.

Ora, mentre leggi questo, non pensare che Tokyo sia l'inferno dei borseggiatori. Semplicemente, se è vero che in Giappone puoi camminare da solo/a di notte per le vie più oscure (se ne trovi...) con i soldi sonanti in mano, beh farlo a Tokyo non è catalogabile tra le idee più geniali.

Tuttavia, supponendo che il visitatore sappia seguire le più ovvie regole di sopravvivenza urbana, non si può negare che Tokyo offra tra i più svariati e qualitativamente elevati (e costosi) divertimenti del Giappone: oltre Disneyland (che, molto più facilmente ed economicamente, noi italiani possiam godere a Parigi), luoghi come il parco-museo Ghibli, il ristorante di One Piece, il museo di Naruto, il parco di Hello Kitty, il parco della Jump (la più famosa rivista che pubblica manga in Giappone), la riproduzione in scala 1:1 di Gundam. E ancora Akihabara, il quartiere dell'elettronica, con i suoi infiniti videogames, i cosplayers, i negozi di manga e gadgets annessi...

va beh, lo avrete già capito: se l'unico motivo della vostra visita in Giappone sono i manga (o, eventualmente, la musica pop o rock giapponese), Tokyo è la città che fa per voi! (Anche se, ci tengo a precisare, il World Summit Cosplay, l'evento mondiale del cosplay, lo si tiene a Nagoya e non a Tokyo... giusto per renderlo noto)

Se di manga, anime e videogiochi ve ne importa il giusto, una volta ammirato il parco imperiale (quasi tutto in un'arte che mescola stili orientali ed occidentali... delusione...), i templi buddisti di Asakusa, la statua di Hachiko a Shibuya, non vi resta che lasciarvi stupire dai grattacieli di Shinjuku e darvi allo shopping ad Harajuku (alcune guide consigliano Ginza, ma ha senso esser venuti in Giappone per visitare Zara, Dolce&Gabbana e altri negozi che trovereste a Milano?).

Fine.

Tokyo è in effetti questo: discoteche fantascientifiche e shopping.

Se avete messo da parte i soldini per il vostro viaggio della vita e state decidendo di farvi una settimana a Tokyo, è bene che sappiate che, a meno che non sia un viaggio all'insegna dei manga, state buttando via i vostri soldi per la città più sopravvalutata del mondo.

Un giorno, due giorni a Tokyo sono più che sufficienti.

Inoltre Tokyo presenta altri tre problemi di non poca rilevanza:

-un sistema labirintico di inevitabili metropolitane... essendo una città enorme, per spostarvi dovrete usare la metro, un dedalo sotterraneo a vari livelli, in cui passerete più tempo che a visitare davvero la città. Se poi volete sperimentare l'ebrezza della vita della sardina, provate a usare la metro nelle ore di punta...

-stranieri, stranieri ovunque... più il luogo è famoso e più stranieri ci troverete, con la conseguenza di far magari tante belle amicizie con americani, australiani, brasiliani... ma non con giapponesi! Se poi decidete di darvi ai divertimenti del quartiere di Roppongi, di giapponesi ne vedrete solo la foto. Insomma, se volevate incontrar americani, non era meglio visitare New York?

-un pessimo sistema ferroviario. "Cosa?!" starai pensando mentre leggi questo. Lasciami spiegare meglio.

Lo shinkansen, e con lui tutti i treni giapponesi, è la cosa più pulita e perfetta di questo mondo. Non fa un ritardo nemmeno di mezzo secondo, ci vuole una nevicata di tre giorni per metterlo in difficoltà e anche allora la nazione intera si muoverà per permettergli di continuare la sua gloriosa marcia.

Ma a/da Tokyo ci si muove quasi esclusivamente con lo shinkansen, il che vuol dire un mezzo estremamente costoso (parliamo di tipo 70 euro il biglietto più economico per Kyoto, per fare un esempio) e visto che nei dintorni di Tokyo non c'è praticamente nulla da vedere (sterminati prati di industrie... sembra il mondo reale in Matrix!), l'unica è andar lontanuccio (no, anche se in TV hai visto che il monte Fuji si trova vicino Tokyo, devo darti la spiacevole notizia che si trova in realtà ben distante). Treni regionali inesistenti, bus lenti come la messa cantata in latino, compagnie ferroviarie localizzate (Tokyo ha le sue, il resto del Giappone, bene o male, si affida alle stesse) e voli interni (economici) super affollati non fanno di certo di Tokyo la base più comoda per visitare il Giappone.

Però ci sono i manga!

Se, invece, il tuo viaggio non è (solo) per fini turistici ma, per esempio, vuoi provare qualche mese da studente e/o in cerca di lavoro... Tokyo si rivela pure peggio.

Su YouTube troverai vari YouTuber che vivono a Tokyo e ne esaltano la bellezza e il divertimento.

Tralasciando che sono tutti interessati al Giappone solo nel contesto dei manga e/o del cosplay, per cui ovvio che glorificano Tokyo... del resto del Giappone (che probabilmente non hanno neanche mai visitato) non gliene importa nulla!

Oppure sono italiani che han trovato lavoro nel settore turistico e, vivendo a Tokyo, ne esaltan doti (a volte inesistenti... c'è chi ha affermato che "Tokyo è la cittá dalla miglior vivibilità del mondo"... ci sarebbe da chiedergli allora come mai tutti quei suicidi, tutt'oggi ben lungi dal fermarsi...) per spingere giovani a investire i loro soldini in un viaggio (ovviamente con l'agenzia turistica per cui lavorano!) a Tokyo: è più comodo quando il lavoro ti vien in casa che doverci andar tu, no?

La realtà del vivere (e lavorare) a Tokyo è che rasenta la tortura.

Se da turista l'esser sommerso dalla folla è una novità esilarante, per chi ci vive diventa un incubo asfissiante.

Dove il doversi spostare usando un intricato sistema di coincidenze e dedali sotterranei per un turista è una scocciatura, per chi ci vive è l'inevitabile inferno quotidiano.

L'abitazione presenta un bivio che può decidere le sorti tra follia e squallore, le opzioni sono: un buco di 2metri quadrati (bagno e doccia compresi) in città oppure una sistemazione dignitosa a più di un'ora dal centro (e, quindi, conseguentemente, da tutti quei divertimenti per cui Tokyo vien elogiata). In entrambi i casi l'affitto sarà altissimo.

Lavorativamente, per un italiano, Tokyo si presenta a duplice facciata: se da un lato trovare un lavoro part-time è quasi assicurato (ma, a causa del sovraffollarsi di stranieri, il tuo posto di lavoro potrebbe essere DAVVERO lontano!), trovare un vero lavoro che ti permetta di mantenerti (per lo stesso motivo di cui sopra) rasenta il miracolo.

Tuttavia ogni anno in molti ci provano.

Beh, ad andar male potrai sempre dire "almeno c'erano i manga"

Non ho mai, per mia fortuna, avuto la necessità di vivere a Tokyo, se non per un brevissimo periodo. E spero di non esserne mai costretto.

Tuttavia la devo visitare costantemente per lavoro e, sebbene stando in albergo in centro non ho da soffrire troppo, ogni volta non vedo l'ora di lasciar Tokyo... per qualsiasi destinazione!

 

Osaka

 


Simile ma diversa è Osaka.

La seconda città più grande del Giappone (in realtà questo primato apparteneva a Yokohama, ma essendo stata fagocitata da Tokyo ne vien oramai considerata parte stessa), Osaka è definita "il cuore caldo del Giappone".

Non trascurando il fattore cibo, dove sebbene l'Hokkaido primeggi in quanto qualità del pesce, per il quale Osaka è amata da giapponesi e turisti (specialità: takoyaki ed okonomiyaki, le prime una sorta di polpette con un cuore di polpo, i secondi un mix tra una pizza e una frittata d'uovo... entrambi deliziosi, da provare!), Osaka è la città del divertimento sfrenato. Come Tokyo è una città attiva 24h su 24, ma dove in Tokyo regna sovrano il grigio cemento dei grattacieli, in Osaka c'è il colore: il colore di un'architettura allegra (a volte pacchiana) ma soprattutto il colore della gente.

Potresti vivere anni a Tokyo senza mai superare il livello d'amicizia di "occasionale compagno/a di bevute" mentre in Osaka in poco tempo puoi far breccia nel cuore dei giapponesi (sempre tenendo conto delle grandi differenze a livello relazionale che ci sono tra italiani e giapponesi!) e farti ottimi amici.

Anche Osaka, come Tokyo, in realtà non presenta un numero elevato di siti di interesse turistico: chi visita Osaka lo fa per puro e semplice desiderio di divertimento. Locali di ogni tipo, eventi disparati, discoteche per tutti i gusti (e tasche): Osaka rappresenta davvero la gioventù giapponese.

Un dettaglio da non trascurare, se si amano i parchi a tema: anche se non c'è una Disneyland, c'è un Universal Studios, con attrazioni e spettacoli a tema cinematografico (tra cui Harry Potter, Jurassic Park, Ritorno al Futuro, Spider Man, ecc ecc...)

I maggiori siti di interesse turistico sono focalizzati nel quartiere di Tennoji, dove accanto a deliziosi templi e santuari si possono trovare grattacieli e strutture moderne (il più alto grattacielo del Giappone si trova ad Abeno, confinante con Tennoji).

Il quartiere di Umeda presenta grandi magazzini in stile occidentale, mentre Nanba è simile ma in versione orientale (moderna). Sicuramente il luogo più interessante è Shinsekai (letteralmente "nuovo mondo") dove, specie dopo il tramonto, tra musiche, colori e vivacità dei frequentatori non si può non rimanere abbagliati.

Per il divertimento notturno c'è il quartiere di Shinsaibashi (con la vicina Amemura): bar, pub, discoteche... perfino strade e piazze brulicano di gente in vena di divertirsi.

Sebbene anche Osaka sia piena di stranieri, il carattere aperto e gioviale della popolazione non ha "ghettizzato" i forestieri in un paio di quartieri, per cui se si cerca un po' di compagnia prettamente giapponese non ci son "luoghi da evitare", al contrario di Tokyo.

Il costo della vita in Osaka è forse il migliore, tra le grandi città giapponesi: appartamenti più che dignitosi E vicini ai maggiori centri sono facilmente rintracciabili per prezzi piú che accessibili. Le rete metropolitana è più che efficiente ma allo stesso tempo semplice e lineare... inoltre Osaka è comodamente usufruibile anche in bici o anche solo a piedi!

Essendo una metropoli il lavoro part-time non scarseggia, ma non dovendo subire l'invasione forsennata di giovani che vedono il Giappone come un Eden in carattere manga, non è difficile trovare un lavoro vero e potersi davvero stabilire in Giappone: di tutti gli italiani residenti in Giappone che ho conosciuto, non mi è mai capitato di sentire lamentele sulla vita e vivibilità in Giappone da parte di chi si trova ad Osaka (sebbene non debbano neppure "vendere" la città ai turisti!)

Il quartiere dei manga e dell'elettronica di Osaka è modesto, per cui non attira folle da tutto il mondo: se cercate manga e affini, Osaka non vi darà molto più di quel che potreste trovare in Italia.

Ma il vero punto di forza di Osaka (se tralasciamo che perfino i giapponesi da Tokyo, Kyoto e Nagoya, tra le tante città menzionabili, si recano spesso a Osaka proprio perché è una vera e propria assicurazione di divertimento) è la sua posizione: un crocevia per ovunque!

Tralasciando i due aeroporti (uno internazionale e interno, l'altro solo interno) che offrono voli economici per le maggiori località del paese (nonché per la Cina, Taiwan e Corea del Sud), un ottimo ed economico servizio di bus e di treni locali, con costi a dir poco irrisori (parliamo di una media di 5 euro!!) è possibile visitare località turistiche di immenso valore storico, architettonico e culturale come Wakayama, il lago Biwa, Nara (con i suoi cervi sacri da accarezzare e coccolare!), Kobe e, non ultima per importanza, Kyoto... e sto tralasciando i vari paesini del vicino Kyushu, dove si respira ancora l'aria del vero Giappone (quello che il turismo e il consumismo legato a tale lucrosa attività non permette più di goderne ai più) e i vortici di Naruto (no, il manga non c'entra).

Insomma, sebbene, come Tokyo, di per sé non sia un gioiello per gli occhi, Osaka è LA città per chi vuol provare a vivere e lavorare in Giappone, per chi vuol di divertirsi e far amicizie giapponesi nonché un'ottima base per un viaggio turistico.

Osaka è stata la prima città in cui ho vissuto in Giappone, quindi non come turista ma stabile. Sebbene al primo impatto mi avesse traumatizzato (paragonata a Tokyo è grezza, paragonata a Kyoto è sporca...) non posso non affermare, col senno di poi, di aver fatto un'ottima scelta. Ho vissuto bene, ho speso il giusto, mi sono divertito e ho conosciuto gente stupenda.

La visito poco per lavoro, quasi nulla, ma è indubbio che nel tempo libero mi ci vado a divertire.

 

Kyoto

 


Se pensassimo un momento al concetto di "antitesi" potremmo tranquillamente usare Kyoto e Tokyo (nonostante i nomi sembrino l'anagramma l'uno dell'altro). Dove Tokyo è un'immagine del futuro, Kyoto è un meraviglioso passato.

Noi italiani, abituati al concetto di turismo nelle cittá d'arte, ci possiam facilmente trovar bene nel visitare Kyoto.

Templi, monumenti, santuari, parchi e natura: questo e altro ci aspetta nella città che tradizionalmente richiama l'immagine del samurai e della geisha (la donna in kimono di cui parlavo nell'intro).

Sebbene sia comunque un polo turistico, quindi facile preda di ricostruzioni farlocche atte a meravigliare più che a mostrare realmente, chiunque visiti Kyoto finisce col lasciarci un pezzo di cuore.

Potrei stare ore a scrivere (o parlare) delle meraviglie di Kyoto e comunque non ne elencherei che una minima parte: ogni angolo della città nasconde almeno un dettaglio spettacolare!

Se avessimo poco tempo (tipo... una settimana, contro i 2 giorni che bastano per vedere le bellezze di Tokyo) mi sento di consigliare il complesso buddista di Kiyomizudera, quello di Ninna-ji, il padiglione d'oro, la camminata del filosofo (un percorso all'interno della città che delizia di vari incontri), il quartiere del Gion (dove oltre ad un grande santuario shintoista si può, con un po' di fortuna, incontrare qualche giovane maiko, giovani geisha in fase di addestramento), Fushimi Inari (un complesso shintoista grande quanto un piccolo paese!) e Arashiyama (la montagna delle scimmie).

Tutto sembra incantato a Kyoto ed è anche il luogo ideale dove comprare souvenir... certo nel quartiere commerciale si può trovare anche qui Zara o Dolce&Gabbana, ma non credo sia paragonabile a un ricordo come un kimono o un set di tazzine per alcoolici (la parola "sake" viene usata erroneamente dagli stranieri, pensando indichi il liquore tipico giapponese. In realtà sake vuol dire semplicemente "alcool", per cui, per esempio, anche la birra Moretti è, tecnicamente, sake. Il vero nome del forte alcoolico giapponese è "Nihonshu"). E ancora fermagli per capelli, campanellini da attaccare fuori dalla finestra, ventagli... la lista è infinita, come infinite sono le botteghine tradizionali nella Via delle Teiere (una viuzza di negozietti e laboratori non distante dal Kiyomizudera).

Purtroppo la notte non è così divertente come Osaka (che comunque si trova a soli 30 minuti di treno!), forse anche meno di Tokyo in realtà. E questo è il suo unico lato negativo.

In realtà gli abitanti non sono esattamente aperti, o meglio, sebbene non siano freddi e apparentemente disinteressati a tutto come a Tokyo, semplicemente Kyoto vede così tanti stranieri di passaggio che la gente ha smesso di tentare di farci amicizia.

Come Osaka è ben fornita a livello di mezzi pubblici, perfino più economica grazie ai biglietti giornalieri, e in caso di escursioni esterne si può usare Osaka come punto di snodo (se, di per se, non dovesse già essere direttamente interconnessa).

Kyoto ha una bellissima stazione ma non ha un aeroporto: si appoggia a quelli di Osaka.

Il costo della vita è simile a quello di Osaka, sebbene tutto a Kyoto sia antico... che nel caso di templi e castelli è un fattore positivo (premessa: "antico" in Giappone spesso vuol dire "ricostruito da soli 20 anni ad immagine e somiglianza dell'originale di svariati secoli orsono, andato distrutto da incendio/terremoto"), nel caso di case e palazzi non sempre è gradevole: per chi è abituato a vivere in città ricche italiane, con belle case di abbastanza recente edificazione, può risultare un attimino difficile adattarsi. Tuttavia se si ha pazienza e buona volontà, anche a Kyoto, presto o tardi, buttan giù un palazzo per riedificarlo...

Kyoto, come Tokyo, ha un impressionante fluire di stranieri, tuttavia sebbene la loro apparizione possa disturbare la "giapponesità" delle foto che scatterete, in realtà non ne sentirete quasi la presenza: sarete tutti troppo impegnati nel vostro continuo sogno ad occhi aperti per tener da conto un'ombra in movimento che vi passa vicino.

A Kyoto c'è il museo dei manga, ma si parla dei manga storici (no, non solo quelli moderni che oggi leggono tutti, ma anche Dragon Ball o Mazinga... ma soprattutto quelli storici che han dato il via a tutto!), ma a parte questo non c'è nulla o quasi che abbia a che fare con cosplay, videogiochi e affini.

Vivere a Kyoto può essere affascinante, si tratta di vivere in un luogo ricco di storia e pesantemente focalizzato sullo stile tradizionale. Superato lo scoglio dell'abitazione, di cui sopra, e della scarsa vita notturna (sopperibile, come già spiegato), si parla di una vita decisamente più a misura d'uomo, più rilassata.

Lavorare invece è già più complicato: in una città che vive del mostrare il suo essere "come una volta", un italiano non è esattamente la figura più richiesta, se non nella ristorazione o nel settore turistico-alberghiero (e, anche qui, poca richiesta ma alti parametri d'assunzione). Di fatto molti studenti residenti in Kyoto trovano lavoro in Osaka (sebbene sia un po' più difficile, sia perché si tratta di dover fare il mini-pendolare, sia perché con tanti stranieri già a Osaka è più arduo farsi assumere se si risiede a Kyoto... tuttavia "arduo" non vuol dire "impossibile").

Ah, dimenticavo... a Kyoto c'è il parco a tema sui Ninja e Samurai!

 

Quando vivevo a Osaka, ogni fine settimana andavo almeno un giorno a Kyoto: mi faceva sentir bene. Ora, per lavoro, mi ci sto per trasferire, si parla di Marzo 2016. Ammetto di preferire di molto la mia attuale abitazione di Nagoya, rispetto a quella trovata a Kyoto, ma mi consola sapere che è una sistemazione provvisoria e confido nel trovarne una altrettanto bella col tempo.

Escluso questo non sto più nella pelle, attendo con ansia il poter VIVERE Kyoto, dopo averla così tanto visitata.