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Dentro il Grande Buddha

La prima volta che andai a Kamakura fu per lavoro: portavo assistenza ad un gruppo di viaggiatori italiani che avevano un itinerario di viaggio e tra i luoghi in programma si trovava, appunto, anche Kamakura.
Sebbene conoscessi l'importanza storica di quella che oggi è una piccola cittadina, trovavo, in un certo qual modo, la sua visita, all'interno di un breve lasso di tempo di visita nel Paese del Sol Levante, come superflua: in fondo, il focus della visita era la statua del Grande Buddha del Tempio
Buddhista di Kōtokuin che, dopo aver visitato solo pochi giorni prima Nara e il suo Grande Buddha, mi sembrava una ripetizione.
Di per sé non ho cambiato idea, nel senso che, in un viaggio di due settimane/dieci giorni, ritengo che visitare entrambi i Grande Buddha non sia il massimo (a meno che non ci sia una passione specifica per l'argomento), tuttavia ho dovuto ricredermi, in generale, sul viaggio: Kamakura è un posto da visitare.
Magari... a modo mio.

 

Questa è una delle magie del Giappone, ed è una magia bella.

La mattina ti ritrovi a viaggiare, tutto stipato in un caos di cloni dalla giacca scura, attraverso labirinti sotterranei ad altissima velocità, fino alla Stazione di Tokyo.
Da qui prendi, quindi, un semplice trenino e... in men che non si dica tutta la metropoli è sparita, svanita nel nulla, e quel che vedi è un sogno romantico di semplice vita di campagna e il mare: un attimo prima era tutto un fiorire di grattacieli, un battito di ciglia e... la vastità del mare, le casette ad uno o due piani in stile tradizionale (anche se moderne), la campagna, le semplici botteghe.

Sono tutte quelle cose che non si ha mai "tempo" per vedere, perché la mattina hai da vedere quattro monumenti e il pomeriggio altri quattro, e sono tutti importanti e magnifici, tanto belli da toglierti il fiato, e con storie interessanti... e finisci per lasciarti sfuggire questa magia.
Una magia che, per me, oggi, vale mille volte il più grandioso dei monumenti.

 

Il trenino ti porta direttamente da Tokyo fino a Kamakura, ma decido di scendere in una fermata diversa, perché la giornata è bella e Kamakura merita una bella passeggiata... o, meglio, una passeggiata in più!
Scendo alla stazione di Kita-Kamakura (Kamakura Nord, tradotto alla lettera), una di quelle stazioni che sembran venire fuori da un anime sentimentale, la cui trama ti farà piangere non poco.
Gli addetti della stazione mi osservano perplessi e posso immaginare già i loro pensieri: "si sarà perso?"

 

All'inizio la strada ti invita a tornare sui tuoi passi: una specie di sentierino circondato da vegetazione alta, incuria e abbandono.
"Si", pensi, "forse mi sono davvero perso"... nel senso che forse le tue aspettative non saranno per nulla esaudite.
Superata questa prima, poco coinvolgente, parte ti ritrovi a camminare ai lati di una strada... il marciapiede praticamente non esiste, per cui sei ben ventilato dal passare delle auto, poche a dire il vero, ma comunque ancora ben poco entusiasmante, come prospettiva.

Devi portar pazienza, perché è un tragitto in realtà non molto lungo, ma decisamente ti fa pensare che sia stato tutto una perdita di tempo.

La strada ti porta vicino ad un paio di Templi Buddhisti, anche molto importanti, tra cui la mia prima tappa che quel giorno fu il Tempio Buddhista di Kenchoji.
Il Kenchoji è, di per sé, molto importante come Tempio (parliamo di una costruzione del 1200, considerato uno dei Big Five della zona e con tanti edifici ed opere d'arte importanti... magari ne parleremo in un futuro articolo!), ma la mia attenzione fu catturata da un piccolo Tempio, il cui accesso, anticipato da una bella scalinata tra le piante: Ennoji.
Una veloce ricerca mi fece scoprire subito che viene più comunemente chiamato EnmaDera, ovvero il Tempio Buddhista di Enma.
Enma Daiō è l'Entità preposta al controllo e direzione degli Inferi ed è, per me, una figura molto interessante... ma non ha molti Templi o altro del genere dedicatigli, per cui ogni volta che trovo qualcosa di simile finisco per volerlo visitare.

Quel giorno non ci sono riuscito... ma tornerò (e lo si può leggere a mo di minaccia, con fuoco, zolfo e fumi, in allegato risata malvagia), anche perché sono alla ricerca di una statua (qualcosa di artigianale o comunque un prodotto di una certa qualità) di piccole dimensioni che raffiguri proprio il Grande Re Enma... ma ancora non ho trovato nulla, per cui ripongo molte speranze (intanto ho scoperto che fanno una stampa molto affascinante, uno Shuin, per il mio diario dove colleziono questi timbri: ne ho due, uno per i Santuari e uno per i Templi, di recente poi ne ho comprato un terzo che voglio provare a compilare con timbri di luoghi connessi agli Yōkai e simili).

 

Proseguendo oltre, ancora la strada non dona grandi emozioni ma il fine giustifica i mezzi e arrivo alle spalle del grande Santuario Shintoista di Tsurugaoka Hachimangu (e anche questo affascinante luogo si merita un Articolo ad hoc, anche perché tra laghetti colmi di enormi foglie di loto e matrimoni di grande impatto visivo, è davvero un luogo fenomenale).

Dalla sua scalinata scatti velocemente una fotografia (è vietato fermarsi sulla scalinata) e da questo punto sopraelevato vedi tutto il Sando, il sentiero sacro che conduce al Santuario (eh si, Omotesando a Tokyo, deve il nome proprio perché era il sentiero sacro del Santuario Meiji Jingu) che, dal Santuario porta direttamente al mare.
Una vista davvero grandiosa, specie se in primavera, visto che la strada è costeggiata per tutta la sua lunghezza da alberi di ciliegio.

 

In genere tento di non perdermi nulla, per cui dal Santuario faccio una passeggiata in questo Sando fino alla Stazione dei Treni di Kamakura (Kamakura "vera", non Kita-Kamakura da cui sono arrivato) e da lì poi torno indietro, prendendo una stradina parallela, che è una via commerciale, piena di vita, negozietti, artigiani e streetfood come se non ci fosse un domani.

Il Kōtokuin, a dire il vero, non si trova a Kamakura, bensì ad Hase: un paesello praticamente attaccato a Kamakura, raggiungibile sia in treno, per chi avesse fretta, che a piedi, grazie ad una passeggiata davvero interessante che attraversa la città e ti permette di vedere tanta vita comune, semplice... è un momento importante, io credo, anche per il turista, che ha modo di vedere oltre quei palcoscenici che vengono allestiti apposta per lui.
Il dietro le quinte del Giappone, amo chiamarlo.

Bisogna fare attenzione però, perché da Kamakura ci sono due "strade" che portano ad Hase: una è decisamente poco affascinante, costeggiando la strada per le automobili, senza nulla da vedere per quasi tutto il percorso... l'altra, invece, è questa che percorro.
Purtroppo spesso i turisti finiscono per imboccare l'altra, complici anche dei segnali e cartelli che non dicono di certo il falso, però...

 

Passi davanti alle porte dei cafe, vedi tanti negozietti, attività commerciali e case di persone comuni, vedi strade e persone, attraversi tutto ciò che, altrimenti, non avresti mai visto, seguendo sempre e solo le rotte turistiche, e scopri tanto di ciò che vuol dire vivere in Giappone.

Hase, tra l'altro, sebbene sia piccolo, come centro abitato, ospita sia il Grande Buddha ma anche altri Templi: una concentrazione davvero affascinante!

 

E comunque sono arrivato: ecco il Grande Buddha.

 

Amida Butsu, il Buddha Amida (Amida significa "Luce senza Fine" in lingua sanscrita), il compassionevole che conduce nella Terra Pura, un vero e proprio Paradiso Buddhista.
E la statua è... enorme, davvero incredibile.
Sfigura, purtroppo, se negli occhi hai ancora fresca l'immensità del Grande Buddha di Nara, forse anche per la sistemazione (a Nara si trova dentro un edificio e la cosa tende a ingigantirne le proporzioni, mentre qui a Kamakura si trova all'aperto, con le montagne alle spalle, cosa che, secondo me, lo "rimpicciolisce") ma rimane pur sempre qualcosa di incredibile.
Come mi aspettavo, comunque, sento tante voci dai turisti che fanno il paragone con Nara, e credo che sia una cosa normale.
Si può visitare l'interno della statua e non mi faccio scappare l'occasione, anche se... diciamo che se agorafobia e claustrofobia decidessero di attivarsi in quel momento, potrebbe essere un brutto quarto d'ora... ma io non credo di soffrirne (ancora) per cui mi godo la breve visita.
Entrare nella statua per "vedere" qualcosa... ok, puoi tranquillamente evitarlo: a meno che tu non sia un appassionato di scultura e quindi non sia interessato a osservare i dettagli tecnici della statua dall'interno, non c'è, in realtà, nulla da vedere.
Ma sei all'interno del Grande Buddha Amida!
La grandezza di questa cosa è... è tanta, è davvero tanta roba, se pensi che sei dentro ad un Buddha: quando ti potrà ricapitare nella vita?

 

Purtroppo io non sono Buddhista, per cui probabilmente mi manca qualche base emotiva per godere al massimo dell'esperienza, ma riesco a leggerla negli occhi di tanti altri visitatori, per cui la immagino, la invidio forse... in ogni caso riesco a capire cosa possa voler dire per un Fedele.
E il mio suggerimento è proprio questo: probabilmente non ti emozionerà in maniera diretta, non tantissimo almeno, se tralasciamo che comunque ti trovi a visitare l'interno di un monumento estremamente importante sotto vari aspetti (artistico, storico, religioso ecc ecc) ed essendo una costruzione inerente alla Religione, ha anche una sua atmosfera unica... però, è ovvio che sarà un'emozione limitata, probabilmente e purtroppo, per cui... goditela attraverso gli occhi altrui.

Osserva i giapponesi che sono accanto a te, come guardano la statua, come stringono il Goshuincho (il diario dove si collezionano gli Shuin di cui abbiam parlato poco fa) al petto, come mormorano, a bassa voce, in segno di rispetto, parole che potresti anche non capire ma da cui traspira l'ammirazione... sii ladro di emozioni e goditi il momento.

 

Lascio il Grande Buddha e mi dirigo verso la Stazione dei Treni di Hase, da cui prenderò uno dei treni che più adoro: l'Enoden.
Collega Kamakura alla Stazione sulla terraferma di Enoshima (di cui parleremo un'altra volta... insomma, come vedi, questa zona è piena zeppa di cose di cui parlare!), seguendo la costa e sa regalare davvero delle visioni affascinanti in qualsiasi periodo dell'anno.
Se sei appassionato, poi, del manga/anime Slam Dunk, famosissimo anche in Italia, rimani vicino ai finestrini perché durante il tragitto, letteralmente di lì a poco, arriverai alla fermata KamakurakōkōMae (letteralmente: "di fronte alla scuola superiore di Kamakura") e dai finestrini potrai ammirare il passaggio a livello sul lungomare che è divenuto famoso poiché è l'ambientazione in cui tutto il manga si svolge... per gli appassionati è praticamente un luogo di culto!

E il trenino procede, passa attraverso paesini, ti lascia innamorare di case e casette, ti stupisce con una vista meravigliosa del mare, fino ad arrivare al suo capolinea, in men che non si dica... e sei arrivato ad Enoshima, dove mangerai divinamente e avrai modo di visitare un altro luogo stupendo.

Se hai tempo, fermati un po' a KamakurakōkōMae, proprio a due passi dalla stazione c'è un delizioso cafe, praticamente sempre deserto... da una finestra vista sul mare, dall'altra la campagna: in estate sembra di aver trovato un piccolo paradiso dove il tempo si è fermato.