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Vivere a Tokyo: come i giapponesi, così io...

E anche questa è andata. 

Tra stanchezza, divertimenti e infinite attese di metropolitane è passato un mese. 

Un mese a Tokyo: lavoro, vita quotidiana e anche un po' di turismo.

Com'è stato? 

Prima di iniziare questo periodo a Tokyo avevo pensato proprio di scrivere la mia opinione su questa città, soprattutto mettendola a confronto con le altre in cui ho vissuto e/o vivo.

Ma poi arrivato mi è venuta un'idea:

non sarà solo il mio punto di vista ma anche una raccolta di opinioni di giapponesi, alcuni residenti in Tokyo, altri in visita.

 


 

Tokyo: come i giapponesi, così io

 

Aprile 2016.

Per lavoro mi sono toccate due settimane a Tokyo, distanti una dall'altra cinque giorni. Certo, l'idea era di tornare nella mia città (attualmente Kyoto) ma trovatomi nella condizione di dover scegliere tra spendere un sacco di soldi per l'aereo o lo shinkansen (il famoso treno proiettile) oppure viaggiare scomodo per un sacco di ore, risparmiando, tramite il bus, ho optato per una terza ipotesi: rimanere a Tokyo (si, per assurdo cinque giorni in un hotel poco fuori dal centro mi costavan meno dello shinkansen!) e farmi una vacanza visitando la tanto lusingata capitale.

Si, perché a me viaggiare piace, e molto anche, ma i viaggi scomodi con i collegamenti improbabili no. 

E Tokyo mi si è palesata, ancora una volta, come una città con pessimi collegamenti, sia interni ma soprattutto esterni.

Da Kyoto posso visitare tutto il sud del Giappone con una facilità estrema, posso scegliere la velocità (alzando il prezzo) oppure, accontentandomi di orari più che accettabili, spendere davvero poco.

E questo non vale solo per Kyoto, sia chiaro, ma per tutta la zona sud del Giappone e per la zona nord... insomma, con le ovvie eccezioni delle isole distanti (come Okinawa), solo la zona attorno Tokyo è un inferno ferroviario.

Perfino Nagoya, che non solo si trova abbastanza centrale e "vicina" a Tokyo ma non è neppure un grosso centro turistico, ha degli ottimi treni che in tre ore e mezza ti portano a Osaka al costo di cinque euro... da Nagoya a Tokyo, nonostante sia la stessa distanza, in due ore di treno ti spillano quasi quaranta euro...

 

Dopo questa lunga e dolorosa premessa potrete capire bene come sia stata per me quasi una scelta obbligata quella di stare un mese a Tokyo.

Ma bando alle ciance, passiamo ai fatti.

 

Vivere a Tokyo 

A meno che tu non sia uno tra i fortunati figli di genitori che hanno deciso di sostenere economicamente ogni tuo desiderio, anche i più improbabili o quasi autolesionisti, oppure tu non abbia un parente giapponese ben dotato economicamente (o tu non ne abbia sposato uno...) allora Tokyo ti offre due opzioni: vivere in un posto abbastanza vicino al centro (non oltre i venti minuti di metropolitana, per intenderci) che sembra la casa delle bambole... ma solo per le dimensioni simili! 

Ambienti piccoli, stretti, scomodi, scale esterne, ascensori (se presenti) che sembrano il setting di un film horror e il tutto per una cifra degna di un vero appartamento... un affarone insomma.

Aggiungi la metropolitana (almeno è poco, visto che stai in centro) e la totale assenza di comuni supermercati e avrai il quadro di un suicidio economico con ben poche soddisfazioni.

Altrimenti, allo stesso prezzo spropositato, puoi vivere in quartieri meno chic ma almeno quando sei in casa puoi sdraiarti senza paura che o i piedi o la testa finiscano in balcone...

Io ho optato per la seconda ipotesi e così ogni giorno ho vissuto più tempo tra stazioni, cambi e in vagoni della metropolitana che all'aria aperta. Durante la fase lavorativa era stancante, ma durante il periodo di vacanza mi organizzavo i luoghi che volevo visitare in base al tragitto delle linee metropolitane così da poter vedere almeno un po' la luce del sole. 

Rendersi conto di aver scelto un museo in base al fatto che per arrivarci dovevo cambiare solo una volta linea piuttosto che per il tema trattato (comunque è stato molto interessante, si tratta del museo Edo-Tokyo e al suo interno ci sono, tra le varie cose, le ricostruzioni in miniatura del Giappone nel periodo dei samurai, Edo appunto) ti fa capire che c'è qualcosa che non va.

Avevo un convenience store che offriva ogni prodotto a 108 yen, per cui, anche se mangiavo e bevevo per lo più schifezze, la vita quotidiana non mi è pesata economicamente più del solito... certo di solito mi muovo meglio, mangio meglio e anche il circondario è più carino a vedersi, ma a mali estremi...

 

Lavorare a Tokyo 

Fortunatamente ho evitato il lato più duro del lavorare a Tokyo: cercare lavoro. Avendo vissuto prima in posti come Osaka, in cui si trova più facilmente lavoro, non ho avuto problemi a sistemarmi, tuttavia ogni volta che c'è da lavorare a Tokyo non invidio proprio chi se ne deve occupare. Dalla mia posizione si tratta "solo" di viaggi d'affari ma posso immaginare la carneficina dei tanti italiani che sono lì cercando, per esempio, di ottenere un lavoro come insegnante di italiano... e se è vero che di stranieri ne cercano più che in altre città, è anche vero che ce ne sono MOLTI più che nelle altre città. Per rendere l'idea: dove a Nagoya ci sono 3 posti per insegnanti d'italiano e ci sono 5 italiani, sono in 2 "soltanto" a doversi trovare altro. A Tokyo invece di 2 posti ce ne potranno essere anche 200 ma con 2000 italiani in zona...

Comunque sia: sveglia e metropolitana, metropolitana, metropolitana... non male, di sicuro non mi sono stancato, certo, ma non c'era nessun entusiasmo, nessuna vera forza motrice, nessuna spinta. Si andava avanti per inerzia.

Lavorare a Kyoto è, per me, molto più faticoso fisicamente ma mi dà molto di più.

Questione di gusti, certo, ma se guardo gli italiani (a parte chi ha messo su famiglia in Giappone) che riescono a vivere in Giappone mi accorgo che in tanti parlano di Tokyo, ma in breve tempo di questi davvero davvero in pochi non finiscono col doversene tornare in Italia...

 

Divertirsi a Tokyo 

Qui è tutto un altro discorso: Tokyo è un lunapark di per sé!

Interi quartieri dedicati ognuno a un tipo specifico di divertimento tipico di Tokyo, divertimenti che han reso la città famosa e ambita meta turistica: manga (i fumetti giapponesi, non le stampe ottocentesche... quest'ultime le trovi più facilmente a Kyoto), videogames, porno, idol (giovanissimi ragazzi o ragazze che sul palco si mostrano con in sottofondo rumori parzialmente ripetuti ciclicamente... ok, in teoria sarebbero cantanti e/o artisti della musica, per lo più pop, ma ritengo più realistica la mia prima descrizione...) e sesso interaziale (si, il quartiere di Roppongi è sostanzialmente un terreno di caccia per stranieri in cerca di giapponesi e/o giapponesi in cerca di stranieri... per chi fosse interessato in tal attività e si accontenta di quel che passa il convento...) hanno dei punti focali che attirano un sacco di gente.

E per un sacco intendo proprio tanta, ma tanta gente.

Così tanta che nei momenti top (per esempio le 11 di venerdì sera a Shinjuku) perfino il respirare può tranquillamente essere considerata impresa erculea.

Va detto, in totale onestà, che non importa quanto tu possa cercare in ogni pur remoto angolo del creato... non troverai MAI un luogo migliore di questi "centri specializzati". E non lo dico solo io, è sia opinione comune che testimonianza quasi unanime.

Se sei appassionato di questi settori, allora la tua visita a Tokyo, oltre a prometterti un dimagrimento del conto in banca, è un'assicurazione di spasso.

Certo, se come me non cerchi nulla di tutto questo... beh diciamo che mentre scrivo queste parole sono più che felice di essere in aereo sulla via di casa!

 

I giapponesi a Tokyo 

Ho avuto modo di incontrare e parlare con molti giapponesi, giovani e meno giovani, e, oltre a chiedere consigli su vari aspetti del vivere nella capitale, ho collezionato varie impressioni a riguardo. 

Strutturalmente i punti di vista possono essere divisi secondo la residenza dell'interlocutore:

•Il giapponese di Tokyo sembra perennemente stanco ma allo stesso tempo cerca il divertimento, sembrerebbe, senza pensare ai postumi. A meno che tu non sia una gran bella ragazza (o quantomeno dotata di argomenti interessanti) attaccare bottone, tranne nel caso dei giovanissimi, è un'impresa titanica. Il Tokyo-jin (abitante di Tokyo) afferma che la città ha un'ottima viabilità ma quando gli fai notare il paragone con altre città giapponesi inizia a balbettare slogan televisivi... insomma è lampantemente succube di indottrinazione riguardo la magnificenza della sua città anche se si rende conto che è solo pubblicità. Alla domanda "dove vai a divertirti/rilassarti?" risponde spesso con "Osaka" o, in ogni caso, con altre località distanti da Tokyo... il che la dice lunga.

•Il giapponese che visita Tokyo non sembra stanco: lo è! Non ho incontrato nessuno che fosse in città per vacanza o spasso ma tutti erano in viaggio d'affari o attività similari. Ho chiesto se ci erano mai venuti solo per divertimento ma nessuno mi ha dato risposte affermative o mi ha saputo nominare amici, colleghi o parenti che lo abbiano fatto. Eccezion fatta per chi si reca a Tokyo per un concerto o un evento sportivo, nessun giapponese pare che conosca il concetto di visitare Tokyo proprio per godersi Tokyo in sé.

E, in fondo, li capisco benissimo...